In sintesi
- 🎓Un Professore 3
- 📺Rai 1, ore 21:30
- 📚Il gran finale della terza stagione della serie, con Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi, racconta la maturazione della classe 5ªB e del professore Dante Balestra, intrecciando filosofia, crescita personale e temi sociali in un teen drama realistico e intenso.
Un Professore 3, Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e gli episodi finali 11 e 12 sono il cuore della prima serata di Rai 1 di oggi, giovedì 18 dicembre 2025. Una serata che i fan aspettano da mesi: il gran finale di stagione, quello in cui la 5ªB affronta il salto definitivo nell’età adulta e Dante Balestra mette finalmente ordine nel caos emotivo che lo ha travolto lungo l’intera annata.
Perché il finale di Un Professore 3 è un evento televisivo
Quando una fiction riesce a fondere teen drama, commedia sentimentale, riflessione filosofica e pulsioni molto reali, si trasforma in un piccolo fenomeno culturale. “Un Professore”, liberamente ispirata al format catalano Merlí ma profondamente italiana nello spirito, è riuscita proprio in questo: ha creato personaggi che vivono anche fuori dallo schermo, dentro le discussioni social e nelle dinamiche generazionali contemporanee.
Gli episodi 11 e 12 coronano un percorso più adulto, più nervoso, più sporco nelle atmosfere, grazie al nuovo sguardo registico di Andrea Rebuzzi. Un taglio realistico che ha dato corpo a corridoi scolastici silenziosi, luci fredde e volti segnati, allontanando la serie dalle patinature generiche per spingerla verso un’emotività più autentica. Proprio questi due episodi, dedicati a Buddha e Hawking, suggeriscono un parallelismo quasi nerd tra filosofia orientale, cosmologia e i turbinii adolescenziali: la rinascita, l’universo, la colpa, il destino. Roba da far brillare gli occhi agli appassionati di meta-letture.
Nell’episodio “Buddha: la rinascita”, Dante riceve la visita degli studenti che tentano di riportarlo in carreggiata: è il classico ribaltamento dei ruoli da narrazione di formazione, un maestro che è salvato dai suoi allievi. E quando Manuel confessa la verità che Anita non riesce a dire, si crea una frattura che porta Dante a guardare avanti con uno sguardo diverso. È forse il momento più emblematico dell’intera stagione: la filosofia si incarna, letteralmente, nella vita dell’eroe.
Il blocco “Hawking: il mistero dell’universo” vira verso toni più cupi e crudi, come accade nei migliori teen drama quando affrontano la complessità dell’esistenza. Il ritorno di Manuel, la gravidanza di Anita, la solitudine di Greta e la verità di Alba sulla morte di Gabriele aprono una serie di domande sul libero arbitrio, la responsabilità e la colpa individuale. È qui che la serie mostra tutto il suo potenziale: filosofia non come teoria, ma come lente per guardare fallimenti, dolori e scelte morali.
La maturità che segna il passaggio all’età adulta in Un Professore 3
Nel dodicesimo episodio, “La maturità”, il tempo salta avanti: mesi dopo, la classe è pronta a sostenere l’esame, ma il clima non è quello leggero dei teen movie americani. Simone crolla la notte prima degli esami, un dettaglio minuscolo ma potentissimo perché riconosce – finalmente – che la fragilità non è un limite ma una condizione umana. E Manuel corre da lui, in una scena che per i fan rappresenta un terreno emotivo densissimo, soprattutto alla luce della mancata chiusura romantica tra i due. Un professore non dà risposte facili e neanche la serie lo fa.
Il giorno dell’esame è costruito come un rito di passaggio: un “ultimo boss”, come direbbero i gamer, prima di entrare nel mondo vero. La 5ªB arriva al traguardo senza scorciatoie, portando con sé ferite, scoperte e riconciliazioni che mostrano una crescita rara per la tv generalista. È un finale che non consola a tutti i costi, e proprio per questo rimane impresso.
- I fan della coppia Simone–Manuel vivranno momenti intensi ma non avranno il lieto fine romantico sperato.
- La linea di Alba trova finalmente una verità, durissima ma necessaria, che chiude un cerchio aperto due stagioni fa.
Questa scelta narrativa, per quanto discussa, è profondamente coerente: la maturità non coincide con la felicità immediata, ma con il guardare indietro senza negare il dolore.
L’impatto culturale e il lascito della serie
“Un Professore” ha il merito di aver riportato la filosofia in prima serata senza trasformarla in un vezzo intellettuale. Ha normalizzato temi come depressione giovanile, identità LGBTQ+, famiglie ricomposte, dipendenze e fragilità adulte, senza cadere nella trappola didascalica. E con questa terza stagione ha spinto il racconto verso un realismo che somiglia più alle serie nord-europee che a un prodotto scolastico italiano tradizionale.
Per gli amanti delle analisi nerd, è interessante notare come la serie abbia costruito un vero e proprio “arco tematico” alla Breaking Bad: Dante inizia come prof anticonformista che salva gli altri, ma in questa stagione è lui a essere messo a nudo, quasi come se la serie dicesse che la crescita non è mai un privilegio dei giovani. Anche gli adulti inciampano, cadono e si rialzano.
Stasera si chiude un ciclo, almeno per ora. E non è un caso che lo faccia tra Buddha e Hawking: un piede nella rinascita personale, l’altro nell’insondabile mistero dell’universo. Una metafora elegante per una serie che ha detto più di quanto sembrasse e che continuerà a vivere, soprattutto nelle discussioni dei fan.
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